Presentazione del blog

Benvenuti nel blog di stampo scientifico "Dermatologia botanica", interamente dedicato all'uso nella dermatologia delle piante, e in particolar modo di quelle presenti nell'Orto Botanico di Pavia.


Dopo aver visitato la sezione dell'Orto botanico di Pavia dedicata alle piante officinali e aver raccolto dati (fotografie, depliant dell'Orto), ho fatto un'approfondita ricerca sull'uso di queste piante in campo dermatologico, consultando alcuni libri e il web, scoprendo che esistono moltissime cure fitoterapiche.
Questo blog si pone appunto l'obiettivo di illustrare in modo scientifico in che modo le piante vengono utilizzate, analizzandone le potenzialità curative, senza trascurare però gli effetti dannosi di alcune di esse.


13 settembre 2007

Nomenclatura delle piante

Nella nomenclatura botanica esistono sempre due nomi: un nome generico seguito da un epiteto specifico; inoltre il nome della specie è seguito dal nome della persona che pubblicò per primo l'epiteto.
Ad esempio in "Toxicodendron radicans (L.) O. Ktze": (L.) si riferisce a Linnaeus, che applicò per primo l'epiteto "radicans"; O. Ktze sta per Otto Kuntze, che trasferì per primo "radicans" nel genere "Toxicodendron".

Gli epiteti generici e specifici includono le categorie minori della nomenclatura, mentre i gruppi sopragenerici mostrano la relazione naturale tra le piante e comprendono le categorie minori della nomenclatura.

I nomi delle piante sono generalmente stabili ma a volte possono cambiare, se le ricerche dimostrano che un gruppo che si credeva naturale in realtà non lo è.

Per l'identificazione della pianta sono necessari i suoi campioni: in particolare le piante erbacee possono essere raccolte intere, mentre le piante legnose devono essere raccolte con circa 10 centimetri dei loro rami, compresi le foglie, i fiori o i frutti.
I campioni delle piante da identificare possono essere pressati o messi in una busta di plastica senza l'aggiunta di acqua.

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