Presentazione del blog

Benvenuti nel blog di stampo scientifico "Dermatologia botanica", interamente dedicato all'uso nella dermatologia delle piante, e in particolar modo di quelle presenti nell'Orto Botanico di Pavia.


Dopo aver visitato la sezione dell'Orto botanico di Pavia dedicata alle piante officinali e aver raccolto dati (fotografie, depliant dell'Orto), ho fatto un'approfondita ricerca sull'uso di queste piante in campo dermatologico, consultando alcuni libri e il web, scoprendo che esistono moltissime cure fitoterapiche.
Questo blog si pone appunto l'obiettivo di illustrare in modo scientifico in che modo le piante vengono utilizzate, analizzandone le potenzialità curative, senza trascurare però gli effetti dannosi di alcune di esse.


3 settembre 2007

Orticaria da contatto

Il meccanismo con il quale le piante inducono l'orticaria è mediato dalle loro tossine.
E' una reazione non immunologica, che si verifica nella maggior parte degli indvidui che vengono a contatto con le piante del tipo "ortica" (la parola "orticaria" deriva dal latino "urtica" ).
Queste piante sulle loro foglie contengono "tricomi", cioè sottili aghi sottili come capelli, che alla base contengono un bulbo; a contatto con la pelle si staccano dalla foglia e, attraverso il tricoma, rilasciano il loro contenuto nella cute, provocando rilascio di istamina, quindi l'orticaria.
La reazione può durare fino a 12 ore.

La più comune ortica negli Stati Uniti è l'"urtica dioica", mentre la più pericolosa è l'australiana "dendrocnide", che ha causato anche la morte di un individuo.
Esistono anche forme di orticaria di tipo immunologico, nelle quali i soggetti hanno un'allergia nei confronti di alcune piante e possono
venire in contatto tramite i cibi o inalando i loro pollini.

Tipico caso è il sedano ("apium graveolens", che può causare l'orticaria
generalizzata o crisi anafilattiche).
In questo bollendo o congelando la pianta diminuisce la sua allergenicità.


Nessun commento: